Non esiste una spiegazione logica per spiegare questa passione.
Come non esistono spiegazioni logiche che aiutino a comprendere il significato di certi gesti protratti all’infinito, alla ricerca di nuovi traguardi, di nuove emozioni, di una vita che rifugga dalla monotonia quotidiana attraverso l’espressione di un corpo che nuota, pedala e corre.
Forse è riduttivo definire questa passione solamente con una definizione meccanica e fredda dei tre gesti atletici che la rappresentano.
Il significato è più ampio, forse più nobile...almeno per me è così.
In un solo gesto un uomo sfida tutti gli elementi della natura.
E la natura gli permette di solcare l’acqua e di percuoterla con la sola forza delle mani. L’uomo poi sfida il vento con il suo cavallo meccanico, protesi usata per vincere chissà quali sfide, o chissà quali amarezze mentre il vento gli solca il viso e gli dimezza le forze.
Non pago di tutto, l’uomo attraversa le terre del mondo e ne assapora la polvere, il calore, il fuoco.
Solo perché ricco di queste sensazioni l’uomo può reagire al dolore e alle delusioni: e devono essere stati tanti questi dispiaceri ,immensi questi dolori se questa ricerca continua di sfida spinge l’uomo sempre più lontano.
Ma mentre il mondo gli gira sotto i piedi, d'incanto svanisce ogni dolore.
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